Departure

Gianni Mimmo & Yoko Miura

CD
Sep 2016

Tracklist

1. - 00.00 - Prologue
2. - 11.51 - Departure
3. - 16.21 - Crystal Moon
4. - 23.29 - Boogie - Woogie Wonderland
5. - 33.31 - Rain Song

Credits

Yoko Miura _ piano
Gianni Mimmo _ soprano sax

all titles by Yoko Miura
recorded on November 9, 2015 live at Murec studio, Milano, Italy
Sound Engineer Paolo Falascone
Graphics by Giustappunto
produced by Yoko Miura
executive producer Stefano Giust for Setola di Maiale.

Free Jazz Blog
Stef

Japanese pianist Yoko Miura and Italian soprano saxophonist Gianni Mimmo find a perfect musical blend for this gentle and sophisticated album. The music itself is genre-defying. It sounds like a modern classical piece of music, austere, precise, controlled, with a clarity of expression and sound that is almost too pure for the nervous expressivity of jazz, yet at times the latter's agitation and raw delivery pierce through, not too often, but just enough to keep the sound pallette shifting and adding new musical perspectives.

'Crystal Moon', the third track, is a good example of this: it starts with a playful melody on piano, a kind of lullaby, gently repeated by the soprano, gradually slowing down as if to accompany a child towards its dreams. Yet the purity of tone starts shifting into sudden multiphonics and unexpected harmonic twists and turns. Halfway the composition, Miura takes it back to its beginning, yet in an altered form, inviting Mimmo to more daring and violence. The mood changes completely. The chords get rougher, the sax louder and more expressive.

The album starts with 'Prologue', followed by the title song. Both are beautiful pieces of 'controlled passion', a description which is one of the foundational aspects of Japanese art, focused on taking away the redundant (in haiku poetry, in pen drawings, calligraphy, ...) in which the intensity and the emotional power remain perfectly balanced in sparse notes and cautious interplay.

The second longest piece on the album is called 'Boogie Woogie Wonderland', and it somehow does not fit with the overall sound. It's too basic, too rudimentary, too plump, and in stark contrast with the refinement of rest of the album. This is clearly also not Mimmo's preferred environment.

The last track, called 'Rain Song', creates the same magic again of austere playfulness, if that term exists. The composition/improvisation evolves and develops in a sophisticated way, full of precision, economy of action and lyrical interaction. Both musicians find each other, listening attentively and responding gently. They sing, they dance. With precision.

All About Jazz
Neri Pollastri

Ennesimo lavoro di grande spessore da parte di Gianni Mimmo, stavolta in duo con la pianista giapponese Yoko Miura. La musica è come suo solito improvvisata, anche se qua e là fanno capolino temi presi a spunto della creatività istantanea, le atmosfere, pur nella cifra tipica della ricerca e oscillante tra rarefazione e intensa concitazione, piuttosto mutevoli. 

Si inizia con un prologo dalle forme espressive intense per non dire estreme, con la Miura che adotta modalità percussive e Mimmo spesso su sovracuti e armonici -peraltro raramente usati in modo così aggraziato e funzionale al discorso narrativo. Si passa poi, senza vera discontinuità, ad un brano assai più etereo, con la pianista su stilemi più tradizionali, quasi classici, ancorché arricchiti da pulsazioni reiterate, e Mimmo che dialoga con frasi pulite, di un particolare lirismo, aggiungendo solo colpi di ancia. 

In "Boogie-Woogie Wonderland" la situazione cambia radicalmente, dando vita a un originale ritmo di danza percussiva e stralunata, piuttosto trascinante, un contesto piuttosto atipico per Mimmo ma che proprio per questo gli permette di esprimere alvune sue potenzialità di solito poco sfruttate. 

Nella conclusiva "Rain Song" si torna infine a una alternanza di stilemi espressivi estremi e quieto lirismo, sempre comunque all'insegna del dialogo e della purezza del suono. 

Se per Gianni Mimmo questo ennesimo bel CD è una conferma (che arriva in un periodo di grande e proficua creatività), nel caso di Yoko Miura, musicista poco nota da noi, si tratta di una bella scoperta: pianista che padroneggia con disinvoltura molteplici stilemi, con un bel tocco ma anche un suono molto vigoroso, eredita l'ellitticità caratteristica dei pianisti del suo paese, da Masabumi Kikuchi a Sakoto Fujii. 

Quaranta minuti di musica libera e sorprendente, ma anche nitida e appassionante.

Sands Zine
Mario Biserni

Stefano Giust, attraverso la sua SetolaDiMaiale, ha messo in piedi un catalogo veramente straordinario, un patrimonio sul quale lo storico che affronterà le arti musicali in questi anni non potrà certo sorvolare, anche perché la caratura di quel catalogo ha un carattere internazionale. La pianista giapponese Yoko Miura, ad esempio, è ormai di casa presso la SetolaDiMaiale da alcuni anni, sia in solitudine sia con il Tag Trio. Il suo modello musicale è monkiano e monacale (da riferire alla vita monastica zen), rarefatto, giocoso, infantile, meditativo su forme e colori. Non si può dire che la sua concezione sia ripetitiva, pure a tratti sembra affezionarsi a un suono, a una frase, e ci si sofferma, la riprende, la studia, la ripete un po’ come fanno i bambini autistici ma poi, a differenza di questi, si sblocca e prosegue, magari cambiando umore e direzione.
Gianni Mimmo è quel sassofonista versatile e curioso, rispetto al linguaggio altrui, che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare in numeroso collaborazioni di diversa forma e tipologia. Anche in questa occasione non si smentisce e sembra comprendere alla perfezione quali direzioni intende seguire la compagna di viaggio, riuscendo sempre ad assecondarla e, questo è ancor più importante, a fare in modo di essere compreso a sua volta. Questo in “Departure”, le cui registrazioni risalgono al 2015, dal momento che in “Air Current” (registrato nel 2016) i giochi sembrano facilitati dalla presenza di Ove Volquartz, che in precedenza aveva collaborato sia con Mimmo sia con la Miura.
Chiaramente nel secondo disco le trame sono più fitte e l’atmosfera, che definirei primaverile nel caso di “Departure”, volge al novembrino a causa dei suoni grevi portati da Volquartz.
Un’accoppiata degna di attenzione.

Musica Jazz
Alberto Bazzuro

Un duo duro e puro è quello che unisce la pianista (e autrice di tutti i brani) Yoko Miura e il nostro Gianni Mimmo al sax soprano, in un interscambio nitido e avvincente per quanto concentrato, concettuale, a tratti ispido, corrosivo, ora più denso e plastico, ora più appuntito o magari elusivo, a rinverdire il duettare fra Steve Lacy e Mal Waldron (che era però più marmoreo, scabro, sabbioso della quarantaduenne pianista nipponica, a lungo di stanza in Italia). 

Disco esemplare sotto diversi profili.

Percorsi Musicali
Ettore Garzia

Quando pensiamo al "percorso", ricorriamo spesso alle immagini della pittura o della letteratura che ce lo rendono esplicito da un punto logico o visivo. Le immagini musicali sono molto più difficili da decifrare e comunque restano nella piena soggettività degli ascoltatori. Ma se faccio funzionare la mia esperienza, nel duetto di Departure tra Yoko Miura e Gianni Mimmo, raccolgo tutta la filosofia e l'imprevedibilità di un "viaggio" raccontato da due musicisti dotati di una sensibilità estrema. Pensavo a cose similari nel jazz. Chi conosce bene Steve Lacy sa che Mimmo è uno dei suoi migliori interpreti e sebbene le visuali di Mimmo siano molto più addensate nella musica contemporanea, è anche vero che dell'americano ne riprende quella sua fantastica capacità elastica del fraseggio. Quanto al viaggio, poi, Lacy affrontò con il suo sentimento anche i sentieri della beat generation tra Ginsberg e Kerouac, così come produsse plurime improvvisazioni in duo con alcuni dimenticati pianisti negli anni della maturità (Michael Smith, Mal Waldron, Bobby Few, Tchangodei, Ulrich Gumpert) senza dimenticare la Crispell, Mengelberg e Van Hove, per "viaggi" sax soprano-pianoforte quasi sempre corroborati da un impianto melodico. La Miura e Mimmo abitano in un altro contesto: raccolgono anche altre istanze del sentimento (quelle arrampicate al vivere odierno) e sono capaci di creare delle mostruose elaborazioni del pensiero: attraverso l'improvvisazione si percepiscono movimenti in tempo reale, incroci relazionali, congegni espressivi non comuni. Il pianismo discorsivo della Miura, pur non avendo nulla di appariscente, a tratti è capace di cristallizzarsi in un motivo melodico accattivante (es. le note di Rain Song) o permette simulazioni di sorta (si pensi a Boogie woogie wonderland, dove questo succede per un boogie sul cui tema Mimmo produce una lussuosa e libera rivisitazione). C'è una delicatezza che si contrappone ad un respiro deciso, ma nel complesso il messaggio di Departure è forse di allerta, tende alla ricostituzione di un sentimento vero, quando si crede ancora in una sua risalita.

Vinylmine

Ηχογραφημένο στο Μιλάνο, το 2015, το “Departure” είναι μια συνεργασία τις ιαπωνίδας πιανίστριας Yoko Miura και του σοπράνο σαξοφωνίστα Gianni Mimmo. To ντούο, που συνθέτει και αυτοσχεδιάζει, ή συνθέτει σαν να αυτοσχεδιάζει, καταγράφεται σε πέντε tracks, τα οποία αποκαλύπτουν υψηλό βαθμό επικοινωνίας, έμπνευση και εφευρετικότητα. Μάλιστα, στο εισαγωγικό 12λεπτο “Prologue” θα έλεγα πως παρουσιάζεται το άπαν. Από τη μια μεριά η αποτύπωση των μελωδικών και ρυθμικών μεγεθών, και από την άλλη η ανάγκη εξερεύνησης των δυνατοτήτων, όπως λέμε, των δύο οργάνων, μέσω χειρισμών και ηχοχρωμάτων οι οποίοι (και τα οποία) εκπλήσσουν. Δεν είναι μόνο το παίξιμο στο πιάνο «από μέσα» ή τα παράξενα τίμπρε του τενόρο σαξοφώνου, αλλά βασικά ο συνδυασμός τους, που τα φέρνει σε μια φάση «άλλη». Αυτό το «άλλο», που έχει να κάνει με την ανάγκη να αποδομηθεί ελαφρώς η γραμμικότητα και περαιτέρω το αναμενόμενο, αποκτά νέες διαστάσεις στο επόμενο μεγάλο track του άλμπουμ, το 10λεπτο “Boogie-woogie wonderland”, στο οποίο επιχειρείται το… γκρέμισμα και από ’κει και κάτω η ανακατασκευή ενός κλασικού πιανιστικού ρυθμού, με τα ίδια υλικά, τοποθετημένα, τώρα, σε επιμελώς διαφορετικές θέσεις. Εδώ, σ’ αυτό το track, που αποτελεί και το επιστέγασμα της συνεργασίας της Miura και του Mimmo, η συνεργασία, η ταύτιση και, φυσικά, η αποτελεσματικότητα των δύο μουσικών πιάνει κορυφή.

Rockerilla
Massimo Marchini

Mentre la poetessa del suono minimale Yoko Miura stilla note metafisiche al pianoforte, asimmetriche perdite di centri, scenari possibili di interni metafisici, il sax soprano di Gianni Mimmo si insinua tra questi stipiti pianistici con consueta grazia, alternando connivenze pericolose a silenzi che urlano più forte delle note.

Attese ed esplosioni. Già l’iniziale Prologue è manifesto di questa riuscita associazione. In Crystal Moon, la struttura, più densa, trova sincretiche semantiche di stupefacente bellezza; in Boogie Woogie Wonderland esplosioni di ironia e talento.

Non crediamo che Gianni e Yoko abbiano il diritto di non dare seguito a questo GIOIELLO DI MUSICA NUOVA.

Avant Music News
Daniele Barbiero

Defining a paradoxical music of luxuriant austerity, Departure is a beautiful duet for Japanese pianist / composer Yoko Miura and Italian soprano saxophonist Gianni Mimmo. The music inclines toward an elegant economy in which no notes are wasted, even during moments of complex development. Although mostly improvised, the music was at least partly composed by Miura, a refreshingly circumspect pianist, whose arpeggios and ostinati provide the harmonic skeleton that Mimmo fleshes out with chromatic, intelligently convoluted lines. Whether through spontaneous chemistry or prior agreement, Miura and Mimmo often converge on unison notes that serve as points of gathering in before pivoting into themes and structural joints for the ongoing flow of sound; the music is analogous to an ink painting that works through implication and subtlety, suggesting much and consequently neglecting little.

orynx-improvandsounds.blogspot.com
Jean-Michel Van Schouwburg

Voilà qui est beau ! Ayant moi-même chanté sur scène avec ces deux artistes et amis, je les retrouve dans un même disque et cela me rend heureux. D’abord, je dois préciser que c’est un peu le hasard qui les a mis sur ma route et que, de prime abord, je n’aurais  pas pensé travailler avec eux, simplement parce que ma direction esthétique personnelle est sensiblement différente dans l’univers des musiques improvisées. Seulement Gianni Mimmo (sax soprano) et Yoko Miura (piano) sont tous deux d’excellents artistes et c’est un réel challenge de chanter avec eux et de créer des correspondances entre nos univers respectifs. Nous partageons tous les trois un travail avec Lawrence Casserley et son live signal processing. Récemment, un concert avec Lawrence et Yoko à Oxford s'est déroulé de manière inespérée ainsi qu'un duo avec elle à Louvain. Donc ayant du "tirer mon plan" avec  mes ressources musicales face à cette pianiste, je suis sans doute suffisamment habilité à mesurer les écueils d'une telle entreprise. Dans cet album enregistré  à Milan par Paolo Falascone au studio Mu RecGianni Mimmo sort de lui-même et c’est un nouveau  Départ (Departure). Il trace de nouveaux espaces par rapport à ce que je connais de sa musique et il finirait par se recopier si de tels challenges ne le poussaient hors de ses gonds. Ici,  il adopte des réflexes d’improvisateur de l’instant même s’il est confronté à une pianiste qui joue de manière « plus conventionnelle » que la plupart des free musiciens auquel ce blog se consacre quasi-exclusivement. Par exemple, on l'entend souffler avec un growl primal alors que la pianiste croise les rythmes en martelant un Boogie Woogie Wonderland  lunatique. Dans Prologue et Departure qui ouvrent successivement (avec succès !) l’album ou dans le long Rain Song final,  Yoko Miura nous livre des Haikus en suspens qui mettent subtilement en valeur la voix singulière de Gianni. De belles nuances qui dévoilent la subtilité intérieure du jeu. C'est elle qui a composé l'entièreté de la musique, une suite polymodale remarquablement enchaînée avec force passages obligés, mais qui offre une grande liberté au souffleur. Elle joue aussi brièvement dans les cordes du piano juste ce qu’il faut et d’un harmonica à tuyau ou d’un xylophone, ajoutant quelques couleurs sur le côtédu plus bel effet. Le cheminement de sa pensée musicale dans l’instant et tout au long de ce disque, nous démontre sa capacité à construire sur la longueur avec une réelle qualité compositionelle. Cette rencontre nous fait oublier que Gianni Mimmo se réfère à l’expérience de Steve Lacy au point que certains y trouvent à redire. Son jeu au soprano et le son qu’il obtient font de lui un souffleur qui accroche l’oreille et ouvre le cœur des auditeurs. Ici, les risques pris dans cette rencontre en terrain peu familier pour lui (il s'agit des compositions très travaillées de Yoko Miura) créent une urgence intérieure propice à la surprise. Ce duo devrait absolument se poursuivre en public pour grimper encore en intensité et en assurance. C’est le genre d’album qu’on écoute pour le plaisir et qui a été enregistré d’une traite comme une conversation entre amis qui commence et finit et dont on sort heureux et réjoui avec de nouveaux sentiments en tête.