Frutto di due registrazioni realizzate nel corso di un tour in Finlandia nel 2015, questo disco presenta, come nello stile di Amirani e di Gianni Mimmo, una musica completamente improvvisata, ovvero composta in tempo reale dai musicisti nel corso della performance.
Ciò che lo caratterizza in modo eminente è la scelta della formazione, che vede tre voci di soprano -i due sax (ma Harri Sjolstrom imbraccia anche il sopranino) e il violino -accanto a due voci armoniche -il pianoforte e la fisarmonica (in quarti di tono) -e ai piatti. Una tale formazione dà vita a un intreccio di suoni singolarissimo, che vede le prime tre voci dialogare tra loro con estrema libertà inventiva e grande varietà espressiva, mentre le altre tre voci affrescano lo sfondo con una tavolozza timbrica di sorprendente ampiezza, completando ed esaltando il discorso musicale sviluppato dagli altri.
Il disco consta di sole due tracce, piuttosto lunghe —trentaquattro minuti la prima, registrata live a Helsinki, quarantatré la seconda, ripresa a un concerto a Turku —che si sviluppano ciascuna in molteplici direzioni: ora su territori più inquieti e tormentati, ora su piani più astratti e sospesi, sempre comunque senza né temi, né pattern, né reiterazioni. Il lavoro è infatti incentrato sui suoni e sui modi in cui le diverse voci di volta in volta trovano il modo di costruire una trama unitaria, la quale -a dispetto della sua astrattezza -non perde mai compiutezza drammaturgica, segno di un attentissimo ascolto reciproco.
Un gran bel disco, che ovviamente richiede attenzione ma che la ricompensa tutta, di un altrettanto bel gruppo di improvvisatori, tra i quali ben conosciamo Mimmo e, per suo tramite, Sjöström e Alison Blunt, che con lui hanno realizzato in passato altri eccellenti lavori sempre per Amirani Records. Etichetta che -è giusto ricordarlo -ci delizia da dodici anni con ogni genere di musica improvvisata e che in questo settore è tra le più attive e importanti d'Europa.